In questi ultimi anni si è assistito a un sempre maggior utilizzo dell’applicazione di pavimenti industriali in resina con rivestimento epossidico principalmente dovuto alla versatilità offerta. Sono particolarmente apprezzate in ambito industriale data la loro elevata resistenza chimica, le ottime proprietà adesive e la resistenza al calore.

Durante la fase di posa però è possibile che vengano usati alcuni solventi, anche in percentuali minime, e sono necessari particolari accorgimenti per effettuare la posa in totale sicurezza.

Bisogna prestare particolare attenzione nella fase di posa dove spesso vengono utilizzati alcuni solventi e per questo sono necessari accorgimenti particolare in modo da applicare la posa in sicurezza.

 

I vantaggi

-La resina autolivellante è una resina particolare in grado di livellarsi su superfici orizzontali già sottoposte a un ciclo di lavorazione. Viene creata dall’unione di resina e indurente abilmente mescolati. Questo mix ottenuto può essere applicato per creare una superficie molto durevole e resistente su sottofondi in cemento, legno o piastrelle.

-Una volta indurita, la resina autolivellante presenta un aspetto lucido, è impermeabile e resistente all’abrasione. Le sue caratteristiche chimiche e meccaniche si mantengono inalterate lungo tutto lo spessore, che va in genere da 2 a 3 millimetri.

-La resina autolivellante è impermeabile e resistente all’abrasione, e presenta un aspetto lucido. Il suo spessore in genere è di 2 millimetri e le sue caratteristiche meccaniche vengono mantenute lungo tutto lo spessore.

 

I suoi principali vantaggi sono:

  • Robustezza notevole
  • Grande elasticità
  • Alto rendimento estetico
  • Tempi ridotti per l’applicazione
  • Alto grado di personalizzazione

La sicurezza richiesta durante la posa dei pavimenti in resina è dovuta al fatto che le miscele chimiche componenti del pavimento sono costituite da almeno due parti: la resina epossidica e un agente indurente. Le resine epossidiche più comuni sono gli eteri glicidilici degli alcoli. Gli indurenti più comuni, chiamati agenti di polimerizzazione, provengono da una nutrita classe di composti noti come ammine. Nelle miscele bicomponenti, le componenti reagiscono non appena vengono miscelate, e proseguono la reazione chimica durante tutta la fase di posa. La sicurezza è necessaria solamente durante la fase di posa. Infatti, dopo la fase di indurimento, questi prodotti chimici formano un materiale plastico duro conosciuto come epossidico e diventano totalmente atossici.

Le pavimentazioni in resina, se applicate con cura, consentono di poter rinnovare facilmente gli ambienti, senza dover effettuare interventi edili e con uno spessore estremamente ridotto, che permette di posarli anche sopra la pavimentazione preesistente. Un altro vantaggio importante dei pavimenti in resina è la sua facilità di manutenzione: consente infatti di reintegrare le superfici danneggiate con una semplice carteggiatura e una nuova posa. Inoltre è facilmente igienizzabile, grazie all’assenza di fughe e giunti. Idrorepellente, risulta naturalmente antibatterico.

 

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